Luogo della memoria
Targa “Rogo delle Biciclette” - ArneoSoggetto proponente
ArgentoVivoPartner
Comune di Nardò, Dipartimento di Scienze Umane e Sociali (DiSUS) - Università del Salento, GAL Terra d’Arneo, Co.M.Media srlDescrizione
Progetto 7. La Terra d’Arneo, compresa tra Alezio, Campi Salentina, Carmiano, Copertino, Galatone, Gallipoli, Guagnano, Leverano, Nardò, Salice Salentino, Veglie, è stata lo scenario in cui fra il 1950 e il 1951 si è svolta una mobilitazione di migliaia di braccianti, con occupazione delle terre e scontri con la polizia. L’indagine avrà come epicentro il feudo di Nardò ed eleggerà la targa attestante il “rogo delle Biciclette”, episodio chiave delle rivolte, come luogo simbolo della memoria delle lotte d’Arneo.
ArgentoVivo, Ricucendo legami tra generazioni. Come stiamo facendo Memorie, come stiamo facendo Comunità, come stiamo facendo Cambiamento.
Contributi online
Memorie e transizioni. Due incontri per il progetto di ricerca sociologica e visuale
Tipologia art.3 L.R. 10/2020
Temi
Pace/Conflitti Sociali Diseguaglianze economiche e socialiNonostante conservi per certi versi i connotati della marginalità, la Terra d’Arneo è uno dei pochi contesti del Salento ad aver conosciuto, nel secolo scorso, un evento collettivo significativo, che ha cambiato la traiettoria dello sviluppo e della trasformazione sociale. Fra il 1950 e il ’51 la mobilitazione di migliaia di braccianti, decisi a superare l’oppressione del latifondo, diede luogo a un’occupazione delle terre. Per lungo tempo dimenticate, quelle vicende hanno in realtà generato un processo di trasformazione profondo nelle caratteristiche socio-economiche, nell’assetto del territorio, negli habitus degli abitanti, sedimentando nel tempo esperienze e capacità per molti versi innovative.
Con l’eccezione di sporadiche iniziative (v. documentario Arneide, di L. Del Prete, 2002), questi accadimenti non sono stati ancora oggetto di una politica della memoria all’altezza del loro rilievo storico-sociale. Questa mancanza è certamente legata all’assenza di qualsivoglia emergenza monumentale e di uno specifico luogo simbolicamente individuabile come luogo della memoria.
Il progetto che proponiamo vuole rimediare in maniera originale a questa lacuna. L’obiettivo non è di individuare un luogo della memoria (operazione che non potrebbe non essere posticcia), ma far emergere i luoghi della memoria, portando in rilievo soprattutto le tracce della capacità trasformativa che il territorio ha ereditato dalla rivolta del ’50-’51. Per questo scopo le attività del progetto – descritte più avanti in dettaglio – prevedono una fase di ricostruzione della memoria dei fatti di quegli anni e delle trasformazioni che ne sono conseguite, attraverso il recupero e il racconto di patrimoni fotografici (photo elicitation), nonché una fase di ricognizione – attraverso una photo survey guidata e partecipata – dell’assetto territoriale presente e delle esperienze di innovazione in atto.
All’esito di queste attività, l’output del progetto sarà un report digitale – che sarà possibile realizzare anche in forma di pubblicazione cartacea – che individua, anche attraverso georeferenziazione, i luoghi della memoria delle lotte dell’Arneo, mettendo in luce le trasformazioni che il movimento dei contadini ha innescato, i loro esiti in termini di assetto territoriale, di pratiche economiche, di habitus collettivi, e inoltre presentando le principali esperienze di innovazione sociale ed economica in atto nei contesti attraversati da quelle vicende.
La ricostruzione della memoria, in questa prospettiva, non è semplicemente celebrazione di eventi significativi, ma si fa “memoria del futuro”, ovvero comprensione del valore trasformativo della mobilitazione sociale, recupero di una capacità di aspirare che a beneficio di coloro che intendono coltivare il senso dei luoghi aprendolo a future realizzazioni.
In ragione di questa finalità, il progetto coinvolge attivamente le generazioni giovani, che vengono stimolate non come mere fruitrici ma come soggettività pienamente partecipi delle attività. Tutte le fasi del progetto, descritte nel seguito, includono infatti la partecipazione attiva di studentesse e studenti, sia delle scuole superiori del territorio, sia dell’Università del Salento.
Attività
Messa a valore degli elementi di memoria ancora reperibili, combinando archivi fotografici (istituzionali e familiari) e testimonianze degli abitanti (in massima parte eredi di memorie dei protagonisti diretti). Questo si rende possibile attraverso:
– una ricognizione e digitalizzazione selettiva di archivi fotografici istituzionali e di famiglia, in grado di restituire elementi di ricostruzione della morfologia dei luoghi nel corso dei decenni, a partire dagli anni ’40 del Novecento; (attività 1– la raccolta delle testimonianze di testimoni diretti e indiretti attraverso photo elicitation, ovvero procedure di intervista accompagnate dalla somministrazione di documenti fotografici agli intervistati;
Ricostruzione delle dinamiche trasformative innescate dagli eventi del ’50-’51, i loro esiti odierni, le trasformazioni del territorio e le prospettive di evoluzione che si dischiudono, attraverso una photo survey nei “luoghi della memoria”, guidata da abitanti e protagonisti attuali delle principali esperienze di innovazione territoriale e con una campagna fotografica che vedrà coinvolti fotografi di documentata esperienza.
Tutte le operazioni di progetto prevedono il coinvolgimento delle generazioni giovani, con la partecipazione e sotto la guida di personale altamente qualificato:
- la ricognizione e la raccolta di materiale fotografico degli archivi di famiglia – e la fase connessa di photo elicitation – si sviluppa attraverso una ricerca condotta da un/a ricercatore/trice universitario/a in collaborazione con istituti scolastici del territorio, mobilitando la sensibilità di studenti e famiglie con la partecipazione attiva di docenti e dirigenti scolastici;
- la photo survey viene condotta, in forma laboratoriale, in seno al Laboratorio di Sociologia Visuale organizzato dall’insegnamento di Analisi Sociologica dello Sviluppo Territoriale del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università del Salento; la photo survey è guidata, insieme al ricercatore, da due fotografi esperti con una esperienza consolidata (documentata da pubblicazioni) nel campo della fotografia di territorio. Come da prassi del Laboratorio di Sociologia Visuale, la partecipazione alla survey è aperta altresì a fotografi amatoriali che documentino un’esperienza nel campo della fotografia di territorio.