Luogo della memoria
Fondazione Biblioteca Pubblica Arcivescovile “A. De Leo”Soggetto proponente
Biblioteca Pubblica Arcivescovile "A. De Leo"Partner
ANEI, Istituto Parri, Fondazione Lager Sandbostel, IPSAICDescrizione
Progetto 8. Nel 2018 la Biblioteca Pubblica Arcivescovile “A. De Leo”, con il suo patrimonio archivistico-librario, è stata riconosciuta dal Ministero dei Beni Culturali di “Notevole interesse culturale”. I fondi documentari inseriti nel progetto in oggetto riguardano lettere di internati in campi di concentramento, giornali del Ventennio fascista, foto e testimonianze di Internati Militari Italiani.
Biblioteca Pubblica Arcivescovile “A. De Leo”, Ci concentriamo sulle parole. Come stiamo facendo Memorie, come stiamo facendo Comunità, come stiamo facendo Cambiamento.
Tipologia art.3 L.R. 10/2020
Temi
Pace/Conflitti SocialiIl progetto ha come obiettivi specifici la sensibilizzazione sui mezzi di informazione come “fabbrica del consenso”. Gli studenti al termine dell’analisi delle ricerche e della ricostruzione di persone e storie avranno presente che non è per niente vero che la Storia sia stata costruita dalle menzogne dei vincitori. E’ fatta dai ricordi dei sopravvissuti, la maggior parte dei quali non appartiene né alla schiera dei vincitori né a quella dei vinti. La ricostruzione attraverso le carte, le foto e gli oggetti personali riportati dagli stalag, il racconto delle vicende dei militari in lacrime, storditi dopo l’8 settembre del 1943, di chi scelse di prendere una posizione e dire “no” alla dittatura aiuterà gli studenti a comprendere e vivere gli anni per loro troppo lontani dell’affermazione della dittatura fascista. Paura mista a fedeltà e “onor di Patria” che parlano di un presente in molte parti del mondo non PIU’ ripetibile. Militari in Germania, Russia, ex Yugoslavia, Grecia, membri della Resistenza, sono tutte testimonianze di un passato ancora presente e speriamo non più futuro.
Vicende come quelle di Gustav Karpfen, Yosef Friedmann, Iakobos e Rita Tauriel, padre e figlia tutti ebrei austriaci denunciati, arrestati ad esempio a Brindisi e deportati nei campi di internamento chi a Todi, chi a Ferramonti di Tarsia vicino Cosenza chi a Sandbostel. Gaetano De Vita, Vincenzo Ruggero, Rocco Silvestro, Giuseppe Patrono, Angelo Quitadamo, Oscar Pronat, Ambrogio Colombo e tanti altri devono poter uscire dall’oblio e raccontare le loro storie attraverso le calligrafie, gli aggettivi, le parole che scavano nel profondo della sensibilità dei ragazzi. La biblioteca custodisce video interviste ad internati che meritano di essere ben custodite ed ascoltate poiché come sperimentato in tutti gli incontri effettuati negli ultimi anni dalla biblioteca De Leo con giovani studenti, essi ascoltano in un silenzio che forse noi adulti non sappiamo più avere.
Nulla è più efficace della narrazione per catturare l’attenzione, stimolare l’identificazione e attivare un percorso di conoscenza che si trasforma in esperienza e si attiva nell’ascoltare un processo di insegnamento/apprendimento. Ma per raccontare è necessario conoscere, dunque ricercare e ripercorrere gli anni attraverso le fonti. E’ questo il percorso per stimolare un pensiero critico.
Il progetto prevede la ricostruzione attraverso le carte, le foto e gli oggetti personali riportati dagli stalag, delle vite e vicende dei militari italiani dopo l’8 settembre del 1943 e di chi attraverso la resistenza scelse di prendere una posizione e dire “no” alla dittatura fascista. Le vite ad esempio di Gustav Karpfen, Yosef Friedmann, Iakobos e Rita Tauriel, padre e figlia tutti ebrei austriaci denunciati, arrestati a Brindisi, di Gaetano De Vita, Vincenzo Ruggero, Rocco Silvestro, Giuseppe Patrono, Angelo Quitadamo, Oscar Pronat, Ambrogio Colombo e tanti altri che hanno fatto la scelta della libertà contro la dittatura e che vennero deportati nei campi di internamento, saranno restituite dall’oblio e raccontate. Saranno realizzate ricerche programmate ed organizzate negli archivi di Stato di Brindisi, Lecce e Taranto e in quello di Bolzano dove sono custoditi i fondi del CAR (Centro Assistenza Rifugiati) e IMI (Internati Militari Italiani). Da queste ricerche verranno fuori nomi e luoghi che insieme alle esistenze ricostruite attraverso gli archivi privati che si conoscono ma non sono mai stati schedati, troveranno spazio in una mappa interattiva disponibile sul sito della biblioteca. Tale sistema consentirà di legare i luoghi ai nomi, alle foto, alle lettere e a spezzoni di interviste audio. Inoltre, sempre sul sito della biblioteca sarà costituita una sezione dal nome “la fabbrica del consenso” dalla quale sarà possibile visione e ingrandire con un sistema di zoom gli articoli sulla teoria della razza e sul consenso ritrovati nei giornali e in alcuni testi pubblicati dal 1922 al 1945 e presenti nell’Emeroteca della Biblioteca De Leo. Sarà necessario indicizzare le riviste come “In Difesa della razza”, “La Svastica”, “Civiltà Cattolica”, ”Osservatore Romano”, ”L’Adunata dei Refrattari”, “Azione pugliese”, “Civiltà proletaria”, “Il commercio brindisino”, “La provincia di Lecce”, “Indipendente di Brindisi”, “ L’Ordine di Brindisi”, “Il Dovere dell’ora”, “Il Controllo” ed altri (in tutto 50) e libri come I protocolli dei Savi anziani di Sion. Dopo aver selezionato gli articoli saranno scansionati e posti sulla piattaforma, inoltre proprio su quegli articoli gli studenti effettueranno laboratori didattici, riflessioni e propri lavori di restituzione di narrazione, comprendendo così nel confronto tra testate nazionali e locali la declinazione territoriale di eventi di portata nazionale ed europea: la propaganda e la legislazione razzista del fascismo insieme alla successiva deportazione degli ebrei nei campi di concentramento nazisti.